Cupramontana e il vino

Cupramontana e il vino

Ultima modifica 27 febbraio 2024

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Turismo

Cupramontana ed il suo territorio sono da sempre legati alla coltivazione della vite e alla produzione del vino. Se ne ha una memoria visiva, per il periodo romano, in un putto con cornucopia da cui fuoriescono frutta ed uva, nonchè in molti frammenti ceramici di contenitori ed anfore che attestano l'uso del vino. L'antico nome del resto, "CUPRA MONTANA", fa riferimento al culto della dea Cupra che presiedeva alla fecondità e alla fertilità della terra: un intreccio millenario sedimentatosi in tradizioni, riti, consuetudini ed espressioni che formano quell'Humus di una civiltà legata alla coltivazione della terra e particolarmente della vite. Furono i monaci, benedettini prima e camaldolesi poi, nei secoli VIII-XI, areintrodurre in maniera razionale e significativa nel territorio - anche se non mancarono mai "terre Vignate" - la coltivazione della vite. Questa si accrebbe di decennio in decennio sulle aree lasciate libere dal dissodamento dei boschi e delle selve; già nel Cinquecento troviamo vigneti a coltura intensiva e viti maritate con acero campestre, tecnica questa usata fino a non molto tempo fa. Nel settecento poi si ha una produzione viti-vinicola abbondante con esportazione del prodotto in altre regioni. La coltivazione specifica del vitigno "VERDICCHIO" si intensifica nella seconda metà dell'Ottocento, trovando condizioni ottimali a livello geomorfologico e microclimatico (esposizione solare, ventilazione e temperatura) nei pendii collinari del territorio. Nei primi anni del "Novecento si inizia la lavorazione "industriale" del vino con l'imbottigliamento e la spumantizzazione. Non poche aziende susseguitesi nei passati decenni hanno fatto conoscere ed apprezzare il vino Verdicchio nel mondo; quelle attuali (piccole, medie e grandi) continuano per qualità, ampliamente riconosciuta, questa tradizione produttiva plurisecolare.
Da oltre mezzo secolo (dal 1939) viene riconosciuto a Cupramontana il nome "CAPITALE DEL VERDICCHIO", quale centro e zona dove vitigno e vino hanno trovato diffusione e produzione le più consistenti supportate da importanti iniziative culturali e promozionali (proposta di Scuola enologica, 1883; Cattedra Ambulante di Viticoltura ed Enologia, 1893; Mercato dei Mosti, 1912; Sagra dell'Uva, dal 1928; Museo Internazionale dell'Etichetta - Documentazione Enologica Visiva, 1987; Vinimmagine - Premio Nazionale Etichetta d'Oro, dal 1992; Rassegna Grafica Etichetta d'Artista, dal 1995).
Il decreto di riconoscimento D.O.C. per il "VERDICCHIO dei CASTELLI di JESI" del 1968 ha individuato nel territorio di Cupramontana e dei Comuni limitrofi la "zona storica" di produzione con la possibilità di caratterizzare come "classico" il relativo vino VERDICCHIO. 


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